Nuova Riveduta:

Daniele 6:14

Udito questo, il re ne fu molto addolorato; si mise in animo di liberare Daniele e fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo.

C.E.I.:

Daniele 6:14

«Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».

Nuova Diodati:

Daniele 6:14

All'udire ciò, il re ne fu grandemente dispiaciuto e si mise in cuore di liberare Daniele, e fino al tramonto del sole si affaticò per strapparlo dalle loro mani.

Riveduta 2020:

Daniele 6:14

Udito questo, il re ne fu molto addolorato e si mise in animo di liberare Daniele; fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo.

La Parola è Vita:

Daniele 6:14

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Daniele 6:14

Quand'ebbe udito questo, il re ne fu dolentissimo, e si mise in cuore di liberar Daniele; e fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo.

Ricciotti:

Daniele 6:14

Udite che ebbe il re queste parole ne rimase molto contristato e dispose in cuor suo di liberare Daniele, e fino al cader del sole si travagliava per trovargli una via di scampo.

Tintori:

Daniele 6:14

Sentite queste parole, il re ne rimase molto afflitto, e, accorandosi per Daniele, fino al tramonto del sole si affannò per liberarlo.

Martini:

Daniele 6:14

Ciò udito il re ne rimase molto afflitto, e per amor di Daniele ebbe desiderio di liberarlo, e fino al tramontar del sole si adoperava per trarlo di pericolo.

Diodati:

Daniele 6:14

Allora, come il re ebbe intesa la cosa, ne fu molto dolente, e pose cura di liberar Daniele; e fino al tramontar del sole, fece suo sforzo, per iscamparlo.

Commentario abbreviato:

Daniele 6:14

11 Versetti 11-17

Non è una novità che ciò che viene fatto fedelmente, in coscienza verso Dio, venga travisato come fatto ostinatamente e in disprezzo dei poteri civili. Per mancanza di riflessione, spesso facciamo ciò che poi, come Dario, vediamo mille volte disfatto. Daniele, quell'uomo venerabile, viene portato come il più vile dei malfattori e viene gettato nella fossa dei leoni, per essere divorato, solo per aver adorato il suo Dio. Senza dubbio la posa della pietra fu ordinata dalla provvidenza di Dio, affinché il miracolo della liberazione di Daniele apparisse più chiaro; e il re la sigillò con il proprio sigillo, probabilmente per evitare che i nemici di Daniele lo uccidessero. Affidiamo la nostra vita e la nostra anima a Dio, nel bene. Non possiamo riporre piena fiducia nemmeno negli uomini che serviamo fedelmente, ma i credenti possono, in ogni caso, essere sicuri del favore e della consolazione divina.

Riferimenti incrociati:

Daniele 6:14

Dan 3:13; Mat 27:17-24; Mar 6:26; Lu 23:13-21; Giov 19:7-12
2Sa 3:28,29

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